L’avvocato Ceroni del foro di Vicenza

gennaio 29, 2019

L’avvocato Ceroni del foro di Vicenza s-fora il prestigio internazionale con la norma giuridica dello “stalking giudiziario”, subito impugnanda dagli avvocati di Berlusconi e di vari mafiosi stalkerizzati. 

VEZZARO – CONTRO COSTA AD OGNI COSTO
L’azione persecutoria di Devis Vezzaro, presidente dell’associazione di Vicenza de “I luoghi dell’abbandono”, “comodataria” dal 23 maggio 2018 del manicomio di Rovigo, contro Roberto Costa studioso e storico del manicomio proprio di Rovigo, ha prodotto 21 denuncie – esposto alla Procura di Rovigo verso lo stesso Devis Vezzaro “segnalato” da Costa per furto di fotografie, diffamazione minacce e incitamento all’odio, percossa, numerosi casi di molestie e via di questo passo… In risposta, visto che Costa non lo molesta, non lo diffama, non gli ruba fotografie, non lo picchia, non gli mette biglietti intimidatori nella cassetta delle lettere e via di questo passo… In risposta il Devis Vezzaro, a mezzo luminare del foro di Vicenza Giovanni Ceroni, denuncia Costa per “stalking giudiziario”! Cioè, l’astuzia forense e luminaria del suffragato avvocato, si sviluppa accossì: invece di confutare una ad una le numerose denunce di Costa, le cumula tutte insieme e ne fa un caso di persecuzione generica, contro Costa. E magari, in un baluginio forense, ci poteva aggiungere “Procurata perdita di tempo” al Procuratore della Repubblica.

STALKING GIUDIZIARIO VERSO COSTA: SCHEI!
Ceroni: il gallo cedrone del foro di Vicenza
Siccome che Devis Vezzaro crede che anche la giustizia e la legalità siano “luoghi dell’abbandono”, allora assolda a paga salato l’avvocato Ceroni del foro di Vicenza acciocchè costui si inventi, anche faziosamente e spregiudicatamente, ogni possibile causa a perseguitare Roberto Costa.
Detto fatto, l’avvocato Ceroni, opportunamente pagato e con evidente codice etico intonso anzichenò, denuncia-esposto alla Procura di Rovigo Roberto Costa per “stalking giudiziario”. L’assurda tesi e fantasiosa dirimenda che gli è stata profumatamente pagata (si spera con legale fattura) si sviluppa in due fasi distinte. Fase uno: Roberto Costa ha denunciato, più e più volte, Devis Vezzaro per furto di fotografie 1-2, per pubblicazione notizie false, diffamazione, incitamento all’odio e minacce 1-2-3-4-5-6-7-8-9, interdizione di giornalista a parco pubblico aperto a tutti 1-2, sventola in faccia 1, molestie continuate (questo sì che è stalking) di Vezzaro e soci, tipo Martinelli, 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10, biglietti da visita de “I luoghi dell’abbandono” con frasi intimidatorie nella cassetta delle lettere e Vezzaro con Fantinelli al bar di via Chiarugi dice a Costa “Cresceranno come funghi!”(non segnalata perché Fantinelli non è considerato attendibile), minacce a casa di notte da non identificatosi militante di Casapound. Senza entrare nel merito delle denunce tutte documentate con fotografie e testimoni nomi e cognomi, ed anche registrazioni, il noto avvocato Ceroni del foro, passa all’attacco, fase due: dopo questa caterva di denunce si denuncia Roberto Costa per quello che è si configura come un vero e proprio “stalking giudiziario”.
Una finezza giuridica del noto avvocato Ceroni che potrebbe essere subito copiata e impugnata dall’avvocato Ghedini che difende Berlusconi e da alcuni cosiddetti perseguitati e “stalkerizzati” mafiosi in galera.
Come dire che ogni donna che denuncia i suoi persecutori per stalking, dopo essere stata picchiata e violentata dal persecutore potrà anche essere imputata di “stalking giudiziario”.

La macchinetta della verità (etica professionale)
Guardi avvocato Ceroni che, va bene, che tutti devono vivere ma professare onestamente il proprio lavoro con un piccolo investimento economico le potrebbe servire anche a fare bella figura.  Da noi Giornalisti, all’articolo 1, pilastro fondamentale della categoria, esiste «il rispetto della verità sostanziale dei fatti». È reperibile in commercio, a modico investimento, la Handy truster – macchina verità tascabile, che le permetterebbe, egregio avvocato (ma che si scrive, “luminare”!) del foro, di conseguire una indiscutibile integrità morale e documentata e documentabile sui clienti da lei assistiti quando, in effetti, è lei che è assistito economicamente da coloro. Macchinetta semplicissima da usare che le permetterebbe, se la sua professione avesse come codice di perseguire la verità, di avvallare la sua integrità molare, prima di tutto, e quella dei suoi clienti. Per il rispetto della Costituzione Italiana!


 

 

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